Silat Autodifesa Psicofisica 2030.
Percorsi evolutivi attivati dalla pratica del movimento consapevole unita al ragionamento su temi essenziali.
Per acquisire la capacità di autodifesa dalle possibili aggressioni, di qualunque genere esse siano, è necessario raggiungere uno stato evolutivo superiore all’uomo comune, spesso carente di attenzione, consapevolezza di sé, capacità di ragionamento, controllo emotivo.
Gli attacchi cognitivi sono facili da disinnescare ma solo se sai riconoscerli, in caso contrario succede quello che stiamo vedendo da qualche anno a questa parte: gente confusa, impaurita, divisa. Lo stesso vale per le aggressioni fisiche, a poco serve avere un fisico in forma e abilità marziali se si è emotivamente fragili o si ha la capacità di ragionamento offuscata, ma risulta completamente inutile se sappiamo poco di noi, dell’avversario o del terreno di scontro (ambiente / situazione).
La possibilità di successo, a prescindere dal genere di conflitto ci si prospetti davanti, è direttamente proporzionale al grado di consapevolezza di questi tre fattori. Il corso di formazione intensiva “Silat Autodifesa Psicofisica 2030” parla di questo.
Argomenti trattati
Conosci te stesso
- Cosa siamo – vibrazioni, frequenze, energia.
- Come funzioniamo – i centri motori umani (fisico, emotivo, mentale).
- L’aggressività, la violenza, la paura (dal punto di vista etologico e neuro – fisiologico.
Conoscere l’altro
- Cosa dobbiamo difendere.
- Da dove proviene il pericolo.
- Nemici – legali e illegali.
Conoscere la situazione
- Combattimento rituale
- Combattimento per la sopravvivenza
- Combattimento cognitivo
Unificare i tre centri porta al risveglio, alla visione della realtà, al contrario, come spesso accade, se uno dei tre prende il sopravvento – troppo mentale, troppo emotivo, troppo istintivo – iniziano i problemi.
La pratica
Il metodo di allenamento del Progetto Si.A.P. – Silat Autodifesa Psicofisica 2030 – viene svolto con l’obiettivo di fornire all’allievo gli strumenti per sviluppare l’abilità nell’affrontare situazioni rischiose per la propria incolumità fisica. Passando dal ripristino del movimento naturale tramite la G.N.F. (Ginnastica Funzionale Nusantara), porta all’apprendimento:
- delle gestualità fondamentali per colpire in modo efficace con qualsiasi oggetto ci capiti fra le mani
- della capacità di gestire il conflitto corpo a corpo, il programma comprende una serie specifica – focus su aspetto pratico – di leve articolari
- del muoversi con destrezza, ovvero con agilità, prontezza fisica e intellettuale nell’azione difensiva, nel movimento, nello schivare gli attacchi e nell’effettuare i contrattacchi.
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Il programma tecnico-marziale è tratto dallo Silat Macan Kumbang (pantera nera) – stile famigliare tramandatami da Guru O’ong – e in parte dalla scherma di bastone occidentale.
La realtà di un combattimento è imprevedibile per definizione, lavorare su attacchi predefiniti non serve a nulla se non ad alimentare false illusioni. Bisogna altresì acquisire destrezza, controllo emotivo, lucidità mentale in modo da essere capaci di adattarsi alla situazione e scegliere una tattica adeguata a noi stessi, agli avversari e all’ambiente.
Non è nella natura dell’uomo combattere a mani nude, in caso di reale pericolo l’istinto ci porta a impugnare il primo oggetto sottomano, ma poco serve avere a disposizione possibili armi occasionali se poi non si sa usarle. Per tali motivi l’addestramento si svolge prevalentemente a mano armata con oggetti di uso comune come il bastone da passeggio, bastoncino tascabile e coltello. Nei corsi successivi verranno trattate anche le armi flessibili – cintura, sciarpa e guinzagli.
IL BASTONE
Il bastone da passeggio è lo strumento ideale per sviluppare i giusti movimenti per colpire poi in modo efficace con qualsiasi oggetto da percussione ci capiti tra le mani. Il combattimento si può svolgere sia nella lunga distanza con la presa a una mano sia nella media/corta con la presa a due mani. Nel video allegato si possono vedere alcuni esempi.
Nel video puoi vedere una sintesi tratta dai seminari del 2023
Il coltello
Il lavoro con il coltello affina molte importanti abilità come ad esempio: la sensibilità motoria, la precisione nei movimenti, la destrezza, il tempismo e la gestione emotiva nel conflitto.
L’autodifesa da coltello non ha niente a che vedere con il combattimento con il coltello, Se un criminale tira fuori l’arma lo fa o per minacciare o per ammazzare, non per combattere.
Il primo passo sarà prendere consapevolezza della pericolosità dell’arma imparando le svariate modalità di attacco, per poi sviluppare l’abilità di schivare e chiudere rapidamente il discorso.
I video sopra mostra alcune fasi dei seminari svolti nel 2023
ARMI CORTE OCCASIONALI
Penna a sfera, matita, chiavi, bancomat, ecc.. qualunque cosa mediamente rigida che si possa impugnare diventa un arma in mani esperte. Durante il corso vedremo di renderle tali.
Il video è tratto dal seminario svolto in casera ValBinon (Parco Dolomiti Friulane) nel 2022.
Sciamanik©Self Defense
Lesson one: Mantra Triestin
Terrorismo mediatico, preoccupazione, ansia, nervi, presenze malefiche di creature ignoranti.. per questi (e molti altri problemi..) abbiamo trovato molto utile la pratica di questa antica tecnica di meditazione giuliana.
Mas Denis
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